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Sopprimendo le Province i risparmi saranno pochissimi
Pubblicato il Agosto 21st, 2011 2 commentidi Luigi Oliveri
Se la regione Sicilia dovesse abolire le province di Enna e Caltanissetta e realmente gli uffici periferici statali di livello provinciale dovessero essere eliminati (prefetture, ex provveditorati agli studi, Inali, Inps, direzioni provinciali del lavoro, ecc…) le province di Palermo, Messina, Catania e forse Agrigento diverrebbero sterminate e le zone centrali dell’isola, le peggio collegate col resto nella regione più grande d’Italia, risulterebbero lontanissime dai centri decisionali.Il rischio è, dunque, che date le necessità logistiche indotte da semplici sguardi alle cartine geografiche consiglieranno sì di eliminare prefetture e similari enti di livello provinciale, per mantenerli come agenzie o filiali o, comunque, uffici circoscrizionali di una dimensione più ampia. Con risparmi dei costi vicini allo zero.
Razionalizzare si può e si deve, ma ben altri dovrebbero essere i criteri e le scelte da compiere (stralcio di un articolo pubblicato su Lexitalia.it).
Link a questo articolo!2 responses to “Sopprimendo le Province i risparmi saranno pochissimi”
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Confidiamo tutti nel grande prof. Armao. Spero che qlcn li faccia ragionare
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antonio Agosto 25th, 2011 @ 17:35
E’ crisi, la Casta taglia le pensioni degli italiani, ma non tocca le proprie.
Per i parlamentari il diritto al vitalizio scatta dopo soli cinque anni di mandato. Con contributi molto bassi. E con compensi incassati anche prima dei 50 anni. Così 2.307 tra ex deputati ed ex senatori si mettono in tasca ogni mese fino a settemila euro netti, un costo annuale per gli italiani pari a circa 200 milioni di euro.
Firma anche tu e fai firmare perchè fin da subito il servizio reso al Paese valga come un normale anno di lavoro, ed anche i parlamentari ricevano la pensione come tutti gli italiani una volta raggiunti i requisiti che loro impongono a noi.
Petizione online:
http://www.petizionionline.it/petizione/via-subito-i-vitalizi-ai-parlamentari/4792
Un anziano, un giovane lavoratore ed ora purtroppo anche molte famiglie, non ce la fanno ad arrivare a fine mese e loro continuano a pesare in questo modo sulle nostre tasche. Chiedono sacrifici ma non sono disposti a farli!
Una ingiustizia che deve finire, subito!
Se hai qualche dubbio te lo toglierai sicuramente leggendo i dati in questa inchiesta:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/pensioni-doro-tutti-i-nomi/2157568
Via dunque fin da subito tutti i vitalizi, anche quelli già in corso, a meno che il parlamentare non abbia l’età per andare in pensione come un normale lavoratore.
Io ho firmato, firma anche tu
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Paolo Agosto 21st, 2011 @ 17:36